22 gennaio 2017

"Harry Potter e la Maledizione dell’Erede" di J.K.Rowling

Eccomi qui con una nuova recensione, oggi vi parlerò di un libro che ho letto in due giorni: “Harry Potter e la maledizione dell’erede”, ovvero il testo ufficiale della rappresentazione teatrale che è stata allestita a Londra l’anno scorso.
Premetto che non è un libro di Harry Potter vero e proprio quindi, secondo me, non va valutato sulla base dei libri precedenti perché si rischia veramente di bocciarlo senza riserve.
I romanzi della Rowling sono semplicemente favolosi, unici nel loro genere, originali e pieni di magia. Non per niente ho ricominciato “Harry Potter e la pietra filosofale” per la sesta volta.
Questi libri mi hanno talmente catturata che a distanza di qualche anno devo tornare a sfogliare le loro pagine, immergermi di nuovo in quelle atmosfere e ambientazioni che entreranno a far parte della storia del fantasy per sempre.
Pensare che questo romanzo, o meglio testo teatrale, sia la stessa cosa è sbagliato e fuorviante.


Titolo: Harry Potter e la Maledizione dell’Erede § Autori: J.K. Rowling, John Tiffany e Jack Thorne
Pagine: 368 § Casa editrice: Salani § Genere: Fantasy


È sempre stato difficile essere Harry Potter e non è molto più facile ora che è un impiegato del Ministero della Magia oberato di lavoro, marito e padre di tre figli in età scolare. Mentre Harry Potter fa i conti con un passato che si rifiuta di rimanere tale, il secondogenito Albus deve lottare con il peso dell'eredità famigliare che non ha mai voluto. Il passato e il presente si fondono minacciosamente e padre e figlio apprendono una scomoda verità: talvolta l'oscurità proviene da luoghi inaspettati.
Sono passati diciannove anni, dove sono ora i nostri amici?
Harry Potter è sposato con Ginny e ha messo su famiglia, tre ragazzi: James, Albus e Lily, ha un lavoro di prestigio al Ministero dove si occupa della sicurezza del mondo magico e non ha superato del tutto il trauma di Voldemort.
Proprio così! Dopo così tanti anni Harry è ancora imprigionato in pensieri e paure che lo riguardano. 

Ad aumentare le sue preoccupazione c’è il figlio
Albus, un adolescente completamente diverso da lui, introverso e cupo, schiacciato dall’ombra di un padre famoso.
Quando il ragazzo va a Hogwarts viene assegnato a Serpeverde, che vergogna per il figlio di Harry Potter!
Ma c’è di più: diventa il miglior amico di Scorpius Malfoy, un ragazzino della sua stessa casa che non somiglia per niente al padre Draco, se non per i capelli e l’aspetto pallido.
I due diventano inseparabili e si fanno forza l’un l’altro nel superare le dicerie sul loro conto, da un lato Albus con il genitore famoso che sembra sempre perfetto in confronto a lui e dall’altra Scorpius sul quale aleggia la falsità che potrebbe essere il figlio segreto del defunto Voldemort.
Ecco che però arriva la possibilità di riscattarsi, di fare qualcosa che superi Harry Potter, ovvero saltare nel passato e salvare Cedric Diggory.

Da qui in poi i due giovani ne combineranno di tutti i colori, cambieranno il passato ma anche il futuro, scopriremo possibilità che non sono accadute, di cui la più tetra di tutte è un mondo dove Voldemort ha vinto e la magia oscura regna sovrana.
In questo andirivieni di passato, presente e futuro conosceremo un Harry Potter che vive attanagliato dai rimorsi di non aver potuto salvare tutti quelli che amava, pieno di sensi di colpa nasconde se stesso dietro una maschera di forza e solidità.
Faremo la conoscenza di Albus, questo giovane convinto che il padre sia perfetto, in perenne lotta con se stesso e con questa figura che lo fa sentire inappropriato.
Scorpius sarà una vera e propria rivelazione, un ragazzo delizioso, pieno di vita, umorismo e carisma, positivo e coraggioso, sarà lui il vero elemento positivo di questo romanzo e permetterà perfino al padre di riscattarsi.
Valutando l’opera come una trasposizione del testo teatrale non mi sono sentita di arrabbiarmi per la povertà delle descrizioni, per la scarsa qualità delle ambientazioni e per la mancanza di parte della magia.

Forse se l’avessi visto a teatro con tanto di suoni, luci e scenografia avrei colto maggiormente il pregio di questo scritto, infatti nel leggerlo si sente la mancanza di quello che durante la recita sarebbe stato aggiunto dal contorno.
Nonostante questo mi ha fatto piacere sapere che cosa è successo agli amici che mi hanno tenuto compagnia per tutta l’adolescenza, scoprire come sono diventati e cosa fanno.
Altra piccola leccornia sono i dettagli rivelati solo in questo ottavo libro, per esempio la signora del carrello dei dolci sul treno diretto a Hogwarts o i ricordi di Ginny dopo la distruzione del diario di Tom Riddle.
Dopo questa carrellata di cose positive non posso non ammettere che di elementi negativi ce ne sono e non sono pochi.
Mi ha dato i nervi vedere Ron ridicolizzato e reso stupido come pochi, ho sempre amato questo personaggio divertente, autoironico e generoso, un amico leale e pieno di risorse.
Se Harry non avesse avuto Ron non so cosa avrebbe fatto!
Immaginate il mio disappunto nel vederlo così insulso, ogni cosa che

dice è una cavolata, in tutte le scene si sta ingozzando di cibo e la stessa Hermione, che nel frattempo l’ha sposato, lo tratta come un mentecatto.
Rovinato! E questa è una pecca che non posso perdonare.

Il libro, inoltre, è infarcito di cose fatte proprio per far gongolare i fan, ok accontentare le schiere di appassionati ma quando è troppo è troppo!
Draco che si dichiara velatamente a Hermione e, ovviamente, Scorpius che fatalità è innamorato di Rose (la figlia di Hermione e Ron). L’ho trovato esagerato. Non fraintendetemi, mi ha fatto piacere che Draco si sia redento e abbia trovato la sua strada verso la luce ma così è eccessivo. In conclusione è stata una lettura piacevole, velocissima (vista la scarsità di righe scritte) e interessante. Lo consiglio a tutti i fanatici di Harry Potter come me!


Valutazione

 SILENTE
Harry, non c'è mai una risposta perfetta in questo confuso mondo emotivo.
La perfezione è fuori dalla portata dell'umanità, fuori dalla portata della magia.
In ogni luccicante momento di felicità è nascosta una goccia di veleno:
la consapevolezza che il dolore tornerà.
Sii sincero con le persone che ami, mostra il tuo dolore.
Soffrire è altrettanto umano che respirare.



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