7 marzo 2017

"La gemella silenziosa" di S.K. Tremayne

Buongiorno cari lettori, oggi ho deciso di riproporvi questa recensione, purtroppo sono davvero impegnata in questo periodo: lavoro, ospedale, bambini quindi approfitto di un vecchio post per tenervi compagnia. Normalmente non leggo thriller e, se lo faccio, li seleziono accuratamente. Mi deve colpire la trama sopra ogni cosa, ci deve essere un qualcosa di sovrannaturale e psicologico, di solito sono queste le caratteristiche che cerco quando voglio una lettura un po' più coraggiosa e di suspance. E "La gemella silenziosa" ha tutte queste qualità!


Titolo: La gemella silenziosa § Autore: S.K. Tremayne § Pagine: 307
Casa editrice: Garzanti § Genere: Thriller, Ghost story


A Sarah piace il silenzio assoluto della sera che avvolge l'isola di Skye. Le piace muoversi piano nella penombra e accarezzare delicatamente i biondi capelli della sua bambina di sette anni, Kirstie, che si è appena addormentata. Mentre osserva le sue manine che stringono il cuscino, Sarah ripensa a quando quelle mani si stringevano a quelle, identiche, della sorella gemella Lydia. Niente le distingueva: stesse lentiggini, stessi occhi azzurro ghiaccio, stesso sorriso giocoso. Ma, un anno prima, Lydia è morta improvvisamente e ha lasciato un vuoto così grande che ha costretto Sarah e la sua famiglia a fuggire da tutto e da tutti su quell'isola spersa nel mare di Scozia. Lì, tra scogliere impervie e cieli immensi, Sarah sente che lei, la bambina e suo marito Angus potranno forse ritrovare la serenità. Eppure, mentre si avvicina l'inverno, Kirstie è sempre più strana. Diventa silenziosa, riflessiva, improvvisamente interessata a cose che prima non amava. Sempre più simile a Lydia, la gemella scomparsa. Quando un giorno si scatena una violenta tempesta, Sarah e Kirstie rimangono isolate. Nel buio, col solo mugghiare del vento ad ascoltarle, Kirstie alza gli occhi e sussurra: «Mamma, perché continui a chiamarmi Kirstie? Io sono Lydia. Kirstie è morta, non io». Sarah è devastata e il tarlo dell'errore comincia a torturarle l'anima. Cos'è successo davvero il giorno in cui una delle gemelle è morta? È possibile che una madre possa non riconoscere sua figlia?
Iniziamo con il dire che la cover italiana del libro è davvero carina ma quella originale "The ice twins" è fantastica! Probabilmente mi avrebbe attirato ancora di più. Quella della Garzanti è molto bella ma non rispecchia il contenuto del libro, sembrano infatti due gemelline: una triste e l'altra felice ma assolutamente normali.
La copertina inglese invece è inquietante e suggestiva, una gemella in carne e ossa tiene per mano la gemella fantasma e, sullo sfondo, il faro: un occhio silenzioso che osserva le vicende di questa famiglia. Per quanto mi riguarda, in questo libro, la
natura che fa da contorno alla storia è un elemento fondamentale, senza l'ambientazione il libro perderebbe parte del suo mistero. Partiamo con ordine: Sarah e Angus sono una giovane coppia felice, la vita sembra avergli dato tutto: un esistenza matrimoniale felice, un lavoro prestigioso, una casa meravigliosa, ricchezza, bellezza e per finire due splendide gemelle monozigoti, così identiche da essere indistinguibili l'una dall'altra, occhi blu, capelli biondissimi, pelle bianca e delicata, due angioletti. La vita però non è stata davvero generosa perché la storia inizia dopo la tragedia che spazza via come una tempesta la felicità tanto invidiata: una delle gemelline muore in un terribile incidente. La famiglia è distrutta, il dolore è così grande da demolire ogni cosa: Angus perde il lavoro e diventa un ubriacone, Sarah impazzisce e cade nel buco nero della depressione, e la gemella sopravvissuta diventa un povero esserino pieno di paura e disperazione. Nulla sarà più come prima ma, a distanza di quattordici mesi, Sarah e Angus decidono di dare una svolta a questa esistenza ormai priva di senso: vendono la villa di Londra e si trasferisco nella selvaggia isola di Skye.
Angus ha ereditato dalla nonna un piccolo cottage in rovina sull'isoletta di Torran, un piccolo pezzo di terra che emerge al centro della penisola di Knoydart, collegato alla terra ferma da una lingua di scogli che emerge dal mare solo con la bassa marea, una sottile striscia in mezzo a una distesa di fango e melma. Il cottage è abbandonato da anni e ridotto in condizioni pietose ma l'isola con il suo panorama e il suo faro è un luogo selvaggio e magnifico. La famigliola parte alla ricerca di una nuova vita ma i problemi non rimangono a Londra, come incubi li inseguono fino in Scozia.
Cosa c'è di peggio per una madre della perdita di un figlio? E se poi quel figlio ci dicesse che abbiamo sbagliato?
Le gemelle, Lydia e Kristie, erano così identiche da non essere riconoscibili senza l'aiuto di un oggetto che le distingua. Ovviamente hanno una personalità propria, preferenze di gioco e di amicizie, un carattere ben definito ma fisicamente sono uguali. E se la madre le avesse scambiate e avesse creduto morta la gemella sbagliata?
Questo pensiero assilla Sarah per gran parte del libro, Lydia è morta e Kritie è sopravvissuta ma quando Kristie afferma di essere Lydia la tregedia riemerge e il dolore invade di nuovo la vita della famiglia. Chi è la gemella viva?
Da qui tutto è ambiguità e angoscia. Sarah sospetta di qualunque cosa, uno sguardo o una frase diventano ossesioni che la conducono in un baratro di paura. Chi è sua figlia? Cosa il marito che non vuole dirle? Dopo prove e ricerche inquietanti la donna decide che la figlia sopravvissuta è Lydia, la gemella creduta morta è resuscitata, la preferita della mamma quella che più le assomigliava è tornata. E la bambina si comporta davvero come Lydia.
Sembra tornare una leggera normalità ma la famiglia ripiomba nel baratro quando la piccola inizia ad agire in modo strano: crisi isteriche, allucinazioni della gemella morta, la convinzione che quest'ultima sia tornata e viva con loro come un fantasma, incubi senza senso; una carrellata di momenti agghiaccianti ci accompagnano verso la fine riempiendoci di confusione.
Qualche sprazzo di razionalità ce lo regala Angus. La storia, infatti, è narrata in doppia persona anche se i capitoli della moglie superano in gran numero quelli del marito.
Lui poco alla volta ci rivela pezzetti di verità ma rimane sempre il dubbio, Angus non emerge mai del tutto, carico di segreti ce ne racconta solo alcuni e ne lascia altri nell'oscurità, come se lui stesso non volesse ammettere una parte della sua vita ma desiderasse seppellirla il più a fondo possibile. Così anche Angus diventa ambiguo, non si capisce quanto sa e quanto di questo sia autentico; si percepisce la sua rabbia nei confronti di Sarah che sfocia addirittura in odio puro e accecante tanto che in alcuni momenti desidera ucciderla. Ma perchè? Di cosa la incolpa? Lo sapremo sola alla fine e nel frattempo vedremo Angus ingoiare un boccone amaro dopo l'altro, sopportando difficoltà e umiliazioni pesanti pur di salvare la famiglia, la figlia e una parvenza di normalità.
Sarah dal canto suo sembra essere l'unica a lottare. Combatte contro il marito che accusa di cose indicibili, combatte contro la figlia e il fantasma della gemella morta, combatte contro la società che li isola e li addita come pazzi, combatte contro l'isola selvaggia e spaventosa e combatte contro se stessa. Una vera e propria guerra!
Kristie diventata Lydia è terribilmente ambigua: si comporta come Lydia ma vede Kristie ovunque, uno spettro crudele che la segue negli specchi, negli incubi, a scuola e la piccola si sente così sola ed emarginata che arriva a provare sollievo per la presenza della gemella, gioca con lei e parla, scherza e canta.
Tutti sono terribilmente ambigui e ad un certo punto tutti sembrano pazzi o con seri problemi psichiatrici!
Questa storia non sarebbe stata la stessa se ambientata in un bel paesino tranquillo o nell'affollata Londra. Il paesaggio selvaggio e mozzafiato, l'asperità dell'isola, le continue difficoltà, l'isolamento e il clima austero portano i personaggi a sprofondare ancora di più in loro stessi, anche la natura sembra prendersi gioco di loro fino a culminare nella bufera dei capitoli finali, ideale per la narrazione visto che rappresenta nella realtà la tempesta interiore che sta devastando i personaggi!
Il finale ci rivela misteri e fa luce su segreti terribili e inconfessabili ma ci lascia nell'insicurezza! Ognuno è libero di dare la sua interpretazione: chi era veramente Sarah? E cosa ha fatto nel suo momento di consapevolezza? Non lo sapremo mai, possiamo deciderlo noi in base a come l'abbiamo percepita per tutte queste pagine. La mia conclusione l'ho presa ora lascio a voi la scelta! Thriller perfettamente riuscito, lo consiglio vivamente!

Valutazione


2 commenti:

  1. Questo è uno di quei libri che mi inquieta ancora adesso! Pensa che io, che odio la doppia fila nella libreria, l'ho messo dietro tutti gli altri, perché anche solo leggerne il titolo mi fa salire l'ansia! Però bello, bello, bello!

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    1. Vero, è davvero inquietante ma mi ha preso tantissimo! Bello!

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